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Marceddì fa da sfondo a tante istantanee di quegli anni.

Ricordo tutto: quelle estati spensierate, quei giorni che tutti i bambini dovrebbero poter vivere, almeno una volta.

Silvia Porcedda

 

Il piccolo borgo di pescatori di Marceddì, l’omonima laguna e la sua Torre Vecchia sono luoghi a cui molti terralbesi sono profondamente affezionati. Tutt’oggi, visitare questi luoghi è come fare un viaggio nel tempo, come in un assolato e lunghissimo pomeriggio d’estate.

Tuttavia, questa zona può essere visitata in qualsiasi momento dell’anno. Si può arrivare in auto, in bici o anche a piedi, con lo zaino in spalla. D’estate è possibile arrivarci anche attraverso un servizio di bus-navetta da Terralba (15 min), il paese più vicino e che fa capo a questa antica borgata di pescatori.

Marceddì, con la sua Torre Vecchia nasce in epoca feudale, e insieme alle torri di Flumentorgiu e alla torre Nuova, era adibita alla difesa della costa dai pirati saraceni che, molto spesso, sbarcavano per saccheggiare i paesi.

Passeggiando sulle sue rive puoi osservare le barche di legno adagiate sulla spiaggia…i suoi abitanti sono per lo più pescatori, che da sempre vivono seguendo ritmi lenti, dettati dalle correnti, dalle abitudini dei banchi di pesci, dalle condizioni atmosferiche. Le uscite di mattina presto, o di sera tardi. I ritmi della gente di mare, sempre gli stessi da secoli.

Qualche sera capita di vederli seduti assieme al tavolino di un bar, raccontare del vento e del mare, storie che sembrano quasi leggende.

Ecco il nostro itinerario:

#1 tappa: Museo del mare

 

Appena si arriva è consigliato visitare il museo del mare

Qui, grazie alle storie di mare di una borgata di pescatori raccontate al suo interno, si può subito comprendere la cultura del luogo che si andrà a visitare, ma soprattutto si potrà ammirare quello che non è solo un museo ma un museo archeologico.

Ebbene si! All’interno del museo, passando su un’apposita passerella d’acciaio, è possibile visitare l’area archeologica, messa in piedi circa nel 2004, quando iniziati dei lavori di restauro dell’antica caserma che ha ceduto il posto al museo del mare, si trovarono alcuni reperti che resero appunto necessario un intervento di scavi archeologici.

Borgo di Marceddì Maristanis

Borgo di Marceddì | Foto di Marianina Dessì

Furono riportati alla luce una struttura infossata nel calcare, un piano di ciottolato che risale alle fasi finali del Neolitico Antico (VI millennio a.C.), e di cui un tratto potrebbe estendersi sotto la chiesa che si trova adiacente al museo.

 #2 tappa: Chiesa della Madonna di Bonaria

Chiesetta di Marceddì Terralba Maristanis

Chiesetta di Marceddì, Terralba. Foto di Gianni Careddu CC BY-SA 3.0

A due passi dal Museo del mare, si trova la chiesa di Marceddì, dedicata alla Madonna di Bonaria, patrona massima dell’isola dal 1907 e protettrice dei naviganti.

La chiesa ha un’unica navata con il tetto a capriate in legno. Sulla destra si apre la piccola sacrestia, con un’altare di marmo.

La sua costruzione risale agli anni ’30 del secolo scorso su progetto dell’ingegnere Remigio Sequi e con il contributo di tutta la popolazione. Fu consacrata il 17 agosto 1930 e da allora ogni anno vengono svolti dei riti religiosi in onore della Madonna di Bonaria.

I riti religiosi iniziano il pomeriggio del Venerdì successivo alla settimana di Ferragosto.

Processione dal mare della Madonna di Bonaria a Marceddì, Terralba

La statua della Santa viene portata dalla chiesa di San Pietro di Terralba fino a Marceddì sopra  una caratteristica barca che viene adagiata sul carrello di un trattore. Davanti alla Santa sfilano una marea di moto e motorini ornati di fiori e colori, mentre al suo seguito camminano i fedeli che l’accompagnano a piedi recitando preghiere fino alla sua chiesa, a Marceddì. L’arrivo della Santa a Marceddì, è festeggiato con un gran suonare di clacson delle moto e un’applauso infaticabile dei suoi seguaci fedeli che si trovano già sul posto. La domenica si compie uno dei momenti più emozionanti di tutta la festa religiosa, la tradizionale processione in mare, preceduta dalla celebrazione della messa. La Santa viene posta su un peschereccio, adornato di bandierine, ed inizia la processione in mare seguita dai fedeli in barca, lo stagno viene inondato di pescherecci adornati di fiori a festa.
La borgata quel giorno si riempie di una folla di turisti ed isolani, accorsi per partecipare a questa suggestiva processione e gustare i famosi muggini di Marceddì nei tradizionali “statzusus”.

 

La Madonna rimane a Marceddì per un’intera settimana, ed il Sabato viene riaccompagnata, sempre dai fedeli, nella chiesa di San Pietro e si festeggia il cosiddetto “Ritorno della Santa”.

#3 tappa: Torre Vecchia

Torre di Marceddì Terralba Foto di Andrea Liverani

Torre di Marceddì Terralba | Foto di Andrea Liverani

Una volta visitata la chiesa si possono percorrere le vie della borgata e procedendo sempre diritti arrivare ad un ponticello in legno che ci conduce fino alla “Turri Beccia” di Marceddì.

Il percorso fino alla Torre, tra sterrati e ponticelli di legno, dura circa 15 minuti e si può ammirare un bellissimo paesaggio, annusare un’aria intrisa di profumo di mare, di stagno e di erbe palustri.

Una volta arrivati alla Torre è scontato dire che ci sarà la possibilità di fare tante bellissime foto con vista laguna da mozzare il fiato.

La Torre venne costruita tra il 1578 e il 1584 e recentemente è stata ristrutturata e valorizzata, si erge fra le zone umide protette dalla Convenzione Ramsar. Si tratta di una torre di medie dimensioni di forma circolare alta circa 9 metri, è realizzata in pietra basaltica, murata con malta in grassello di calce.

Rappresenta, per le donne e uomini del posto, un luogo che rappresenta la loro identità, fulcro di emozioni e ricordi.

#4 tappa: Pineta e Giardino delle Orchidee

Orchidea Anacamptis papilionacea Foto AFNI Sardegna

Marceddì non è solo acqua e cultura ma anche fiori e natura!

Se si visita questo posto tra i mesi da Febbraio e Maggio (mesi di fioritura di queste orchidee selvatiche) è d’obbligo una tappa al giardino delle orchidee, immerso nella pineta che circonda la laguna.

Qui sono state censite ben 10 specie e 4 ibridi di orchidee definite selvatiche che possono essere ammirate lungo un percorso apposito che sta a delimitare il cosiddetto Parco delle orchidee.

 

 

 

Flora e Fauna

Cosa Puoi osservare qui

#VISITMARISTANIS

La Torre Vecchia, grazie anche al progetto Maristanis, è stata da poco rinnovata negli interni e allestita per ospitare il centro d’osservazione della laguna di Marceddì e spazio multimediale di educazione alle zone umide.

Servizi

Non sono presenti bagni pubblici, ma sparsi nella borgata si trovano 3 bar dove poter usufruire del servizio.

Accessibilità

Indossare capellino e protezione solare nei mesi caldi, scarpe comode e stivali, in caso di pioggia. Accessibilità ai disabili limitata alle tappe del museo e della chiesa.

Ospitalità

Immerso nella pineta di Marceddì, si trova il ristorante, pizzeria e bar “La vecchia scuola”. Nel centro di Terralba, per una pausa caffè trovano il bar Cafè (e pizzeria) Caprice e la Libreria Caffetteria Dorian Grey. Cucina tipica, anche a base di pesce, nel ristorante Cibò Qibò e nel ristorante pizzeria Vesuvio. Per dormire: l’Hotel la Corte di Lucina in via Baccelli 11, i B&B La locanda di Francesco e Il giardino di Emilio. Tutte queste imprese sono impegnate con il club Friends of Maristanis alla riduzione degli sprechi idrici e alla valorizzazione del patrimonio naturale delle zone umide.

L'itinerario

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