fbpx Skip to main content

Adagiato sulle dolci pianure ondulate della riva orientale dello stagno Mar’e Pontis sorge lo storico borgo di pescatori di Cabras. Il Paese conserva il fascino degli antichi borghi di pescatori dello stagno di un tempo e non assomiglia a nessun altro luogo della Sardegna. Ciò che rende unico questo paesino di 8.800 abitanti è proprio lo stretto stretto legame con con le zone umide, che nei secoli ha garantito la fertilità delle sue terre e la prosperità delle sue genti. Sulle mura delle case in terracruda i segni del tempo e del maestrale che qui soffia prepotente.

Il primo itinerario che vi suggeriamo è proprio tra le stradine del suo centro storico.

#1 Itinerario nel cuore di Cabras

Dalle rovine dell’antico castello di Cabras, la chiesa di Pieve di Santa Maria Assunta

La chiesa Parrocchia Pieve Maria Vergine Assunta | Itinerario a Cabras

La chiesa Parrocchia Pieve Maria Vergine Assunta | Itinerario a Cabras

La chiesa di Santa Maria Vergine Assunta si erge sulla riva orientale dello stagno di Mar’e Pontis e venne edificata nel XV secolo in seguito al crescere del numero degli abitanti della cittadina di Cabras. La struttura venne edificata sulle rovine dell’antico castello di Cabras, noto come Castello di Mar’e Pontis, residenza estiva della famiglia giudicale d’Arborea. Nel 1908, durante i lavori di scavo per la costruzione della nuova facciata, vennero infatti trovati degli orci pieni di terra, che lasciarono supporre che l’attuale struttura sorga in corrispondenza di quelli che furono i magazzini del castello. Nel corso dei secoli la chiesa subì numerose ristrutturazioni e modifiche  che ne mutarono la fisionomia come la costruzione della volta a botte nel 1650, l’edificazione della cupola alta 25 metri nel 1765 circa, la realizzazione delle due cappelle “del Rosario” e di “Sant’Anna” a cavallo tra ‘800 e ‘900 e la modifica della pianta, da una navata unica alla croce latina.

Tra le modifiche più caratteristiche, la costruzione del campanile in pietra nel 1939 e i lavori di restauro della facciata del 1952, che gli diedero l’attuale fisionomia architettonica in stile neoclassico con l’utilizzo della caratteristica trachite grigia.

Per informazioni: telefono 0783290756 via Cesare Battisti, 32, 09072 Cabras OR

Gli scacchi di Piazza stagno

Piazza Stagno a Cabras | Itinerario a Cabras| Foto di Antonio Zedda

Piazza Stagno a Cabras | Itinerario a Cabras| Foto di Antonio Zedda

Adiacente alla Chiesa di Santa Maria Vergine Assunta, procedendo in direzione Sud, troviamo una imponente piazza, dono della città all’elemento naturalistico che più di tutti ha determinato la sua morfologia e le sue peculiarità: lo Stagno di Cabras, Mar’e Pontis.  La piazza Stagno, punto di collegamento tra la terra e le acque, è sormontata da due torri recentemente restaurate, che fungevano da deposito dell’ex acquedotto comunale e che ora sono diventati sede di una mostra multimediale dedicata alla Corsa degli Scalzi di San Salvatore.

La pavimentazione della piazza è caratterizzata da un utilizzo alternato di mattoni bianchi e neri che mettono in risalto un armonioso motivo geometrico. Si svolgono in questo grande spazio all’aperto i festeggiamenti del 24 maggio per la festa patronale di Santa Maria Assunta e numerosi intrattenimenti dal vivo.

Tradizioni, da 400 anni la Corsa degli Scalzi

In quest’angolo di Sardegna le tradizioni sono ancora vivide. Uno dei rituali religiosi più suggestivi e antichi si svolge proprio qui a Cabras, in occasione delle celebrazioni in onore di San Salvatore, detto  “Santu Srabadoeddu”. Cuore dell’evento è la Corsa degli scalzi che si svolge il primo weekend del mese di settembre e consiste in una corsa per accompagnare il simulacro del Santo dalla chiesa di Santa Maria Assunta di Cabras fino al santuario campestre di San Salvatore. Una corsa di 7 Km percorsa a piedi nudi dai corridori, is curridoris, che si svolge alle prime luci dell’alba lungo la via del santo, “Su Camminu de su Santu”, per proteggere simbolicamente la statua del Santo e che rievoca un episodio storico ben preciso. Nel 1619 l’invasione dei mori nel Paese costrinse gli abitanti escogitare uno stratagemma per proteggere la città. Un gruppo di cittadini, al posto delle scarpe, calzò dei rami e corse verso Cabras, alzando un gran polverone che fece subito pensare all’arrivo di un grande esercito e che dissuase i nemici dall’invasione.

La Corsa degli scalzi coinvolge circa 800 corridori vestiti di bianco con una cintura rossa che portano la statua di San Salvatore da Cabras a San Salvatore di Sinis il sabato mattina, mentre la domenica pomeriggio viene fatto il percorso inverso.

I “Giganti” di Mont’e Prama nel Museo Archeologico Comunale Giuseppe Marongiu

giganti di monteprama itinerari culturali sinis cabras oristano Credits Foto Aspexi (CC BY-NC-SA)

Giganti di Monteprama itinerari culturali Sinis Cabras Oristano Credits Foto Aspexi (CC BY-NC-SA)

Il Museo civico di Cabras, inaugurato nel 1997 e intitolato all’archeologo locale Giovanni Marongiu, ospita reperti archeologici provenienti dal territorio di Cabras e dalla penisola del Sinis. Il percorso museale ci consente di fare un vero e proprio tuffo nel passato e di saltare a ritroso nelle epoche storiche e nelle civiltà che in questi luoghi si sono sovrapposte, a testimonianza della grande ricchezza e importanza che questo territorio ha sempre avuto nel corso della Storia. Tra le attrazioni più conosciute possiamo qui troviamo i famosi Giganti di Mont’e Prama, ospitati in una sala apposita inaugurata nel marzo del 2014. Altri importanti reperti provengono dagli scavi dei villaggi nuragici nella località di Cuccuru is Arriu e da quelli di epoca fenicio-punica e romana dell’antica città di Tharros. Il percorso è arricchito dalla possibilità di una visita guidata gratuita e da laboratori didattici sui temi dell’archeologia per gli allievi delle scuole.

Per informazioni: telefono: 0783370019 Via Tharros, snc – 09072

Da ottobre ad aprile il museo è visitabile dalle ore 10 fino alle 19 (ultimo ingresso alle 18.15)
Da novembre a marzo il museo è visitabile dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.15)
Il museo è chiuso il 25 dicembre e il 1 gennaio.

I portali monumentali e i giardini pubblici

Lasciandoci alle spalle il versante della città bagnato dallo stagno e la vegetazione palustre, ci addentriamo per le vie del Centro. Qui è piacevole percorrere le strade e i vicoli resi caratteristici dalle abitazioni basse tipiche dei centri dell’oristanese. Procedendo il direzione nord dalla piazza Stagno imbocchiamo via Peschiera per poi girare a destra per prendere via Roma, all’incrocio imbocchiamo via Sardegna la percorriamo fino ad incontrare via Efisio Marini, sulla sinistra. Qua proseguiamo sempre dritti, lasciandoci alle spalle via Marini continuiamo a camminare dritti su via Tuveri fino a che la strada non sbocca su via Genova. In questo punto ci si apre alla vista il portale monumentale di “Don Peppi” risalente al periodo settecentesco che fu a quel tempo il punto di accesso alle proprietà terriere del nobile Don Peppi di Grisoni. Oggi al di là del portale sono presenti i Giardini pubblici di Don Peppi. A meno di 10 minuti a piedi dal portale monumentale di “Don Peppi”, percorrendo via Macchiavelli e via Puccini fino al Corso Europa, si giunge ad un secondo portale settecentesco, il portale di Donna Annetta. Anche in questo caso si trattava del portale di accesso alle proprietà terriere della nobile Donna Annetta Boi. Là dove si trovavano un tempo le proprietà della nobile donna, oggi sono presenti i giardinetti pubblici di Donna Annetta.

#2 Un giro attorno allo stagno

Cartello Ramsar stagno di Cabras Progetto Maristanis

Cartello Ramsar stagno di Cabras | Itinerario a Cabras

L’itinerario per le vie del Centro ha messo in evidenza elementi che ci fanno capire quanto l’antico borgo di pescatori di Cabras sia legato al suo stagno. Uno fra tutti è la piazza ad esso dedicata, che sorge proprio tra i due elementi, terra e acqua e ci permette di avere una esperienza diretta con l’ambiente lagunare.

Stagno di Cabras Ponte di Legno Itinerario a Cabras foto Antonio Zedda | Itinerario a Cabras

Stagno di Cabras Ponte di Legno Itinerario a Cabras foto Antonio Zedda | Itinerario a Cabras

Lo stagno di Cabras con gli oltre 2200 ettari di estensione rappresenta uno degli stagni più grandi d’Europa. Il bacino principale è contornato da diversi altri bacini minori, chiamati “Pauli”, piccoli stagni, oasi privilegiate di una ricchissima avifauna e flora acquatica. Con l’insieme delle aree umide di Mistras, Pauli ‘e Sali e Sal’e Porcus (che ricade trai i Comuni di Riola Sardo e San Vero Milis) costituisce un importantissimo ecosistema di zone umide di importanza internazionale, tutelato dalla Convenzione di Ramsar.

Il nostro itinerario vi porterà a scoprire i dintorni dello stagno di Cabras, ammirandone il paesaggio, caratterizzato da un vivere armonioso dell’uomo con l’elemento naturale, che nei secoli ha impresso tradizioni artigiane ed enogastronomiche donando al territorio una forte caratterizzazione identitaria.

Lo stagno di Pauli ‘e Sali e Mar’e Pauli

Uscendo da Cabras, si percorre un breve tratto della SP58 in direzione nord-ovest, e seguendo le indicazioni presenti nella cartellonista stradale si giunge fino ad una deviazione sulla sinistra che ci conduce agli stagni di Mar’e Pauli e Pauli ‘e Sali, tra loro adiacenti. Entrambi comunicano con il bacino principale dello stagno di Cabras per mezzo di una fitta rete di canali. La natura circostante è caratterizzata da uno straordinario ecosistema acquatico e avifaunistico tanto da rendere il sito un luogo di interesse per le attività di birdwatching, in totale immersione nel paesaggio naturale. É possibile osservare tra i cannetti e la vegetazione diverse specie di volatili che alternano la loro presenza in questi piccoli stagni. Oltre ad anatre e fenicotteri rosa, è facile imbattersi anche in polli sultani, aironi rossi e cormorani.

A testimonianza dell’attività economica umana di lungo corso sulle rive dello stagno, si possono scorgere i ruderi di un’antica peschiera ormai abbandonata.

Torre de Su Pottu

Torre di Su Pottu Lungo lo stagno di Cabras | Itinerario a Cabras | Visitmaristanis.it

Torre di Su Pottu Lungo lo stagno di Cabras | Itinerario a Cabras | Foto Antonio Zedda Visitmaristanis.it

Proseguiamo il nostro itinerario nuovamente  in direzione Cabras lungo la strada che costeggia lo stagno. Una volta attraversato il centro abitato percorrendo la SP6 seguiamo le indicazioni stradali che conducono alla caratteristica Torre de su Pottu, conosciuta anche come Torre del Porto o Torre di Cabras. L’antica torre in arenaria calcarea sorge lungo il confine meridionale dello stagno di Cabras e venne edificata durante l’epoca di dominazione spagnola, attorno al 1577. La struttura faceva parte del vasto sistema difensivo delle fortificazioni costiere presenti nel territorio di Cabras insieme a quelle di San Giovanni e di Capo San Marco. La Torre de su Pottu aveva in particolare la funzione di sorvegliare lo stagno e salvaguardare gli interessi economici dei padroni delle peschiere. Da questo sito di interesse storico e naturalistico si può ammirare un vasto panorama che lo rende un punto di osservazione privilegiato sul Golfo di Oristano.

Il Canale Mar’e Pontis e la Peschiera

Peschiera Mare De Pontis Itinerario a Cabras foto Antonio Zedda

Peschiera Mare De Pontis | Itinerario a Cabras | foto Antonio Zedda

Proseguendo lungo il limite meridionale, a poca distanza dalla Torre de su Pottu, giungiamo al luogo dell’incontro tra le acque lagunari e il mare, siamo nella zona di Mar’e Pontis. Qui si trova il Canale scolmatore o Canale di Mar’e Pontis. Questo è un luogo di fondamentale importanza per la salvaguardia dell’ecosistema dello stagno in quanto il canale determina l’equilibrio tra acqua dolce e acqua salata, fondamentale per la preservazione dell’habitat delle specie ittiche che lo abitano. La storica Peschiera di Mar’e Pontis, edificata tra Ottocento e i primi anni del Novecento, incarna il forte legame identitario tra Cabras e la pesca tradizionale nelle acque dello stagno che continua ad essere da secoli una risorsa produttiva e culturale fondamentale per i suoi abitanti. La struttura comprendeva numerose costruzioni tra cui la casa padronale e il palazzetto dell’amministrazione (su Poatziu) gli impianti di lavorazione del pescato, varie rimesse e depositi per barche e attrezzi. Fa parte del complesso della Peschiera storica anche la piccola Chiesetta di San Vincenzo o Santu Bissenti costruita interamente in mattoni crudi con la tecnica del ladiri. La Chiesetta ha una datazione precedente a quella della Peschiera storica, che viene fatta risalire tra la fine del Sedicesimo e l’inizio del Diciassettesimo secolo. Alcune aree della Peschiera storica, sono state recentemente sottoposte a restauro conservato.

La laguna di Mistral

Vista su Stagno di Mistras Itinerario a Cabras

Stagno di Mistras Itinerario a Cabras Foto di Antonio Zedda Visitmaristanis

Procedendo lungo la fascia meridionale dello stagno, giungiamo alla laguna di Mistras, compresa tra Capo S. Marco e San Giovanni di Sinis a Sud-Ovest e la marina di Torre Grande a Est. La laguna si sviluppa adiacente alla costa ed è separate dal mare da uno stretto corridoio sabbioso. La vegetazione palustre e le specie che la abitano si diversificano a seconda della stagione e delle variazioni di salinità delle acque determinata dalle precipitazioni atmosferiche.

Oltre ad essere di straordinaria bellezza naturalistica e paesaggistica, il sito è inserito nella Convenzione Ramsar e ricopre una importanza internazionale nell’ambito della tutela delle zone umide.

I prodotti enogastronomici del territorio: la bottarga e i vini

La bottarga:

Mentre si taglia una bottarga di muggine ©EgidioTrainito

Mentre si taglia una bottarga di muggine Foto di ©EgidioTrainito | Itinerario a Cabras

Tra i numerosi prodotti tipici e locali che questo grande borgo può vantare c’è una prelibatezza che incarna profondamente lo stretto legame con le acque pescose dei suoi stagni: la bottarga, prodotta dalle uova dei muggini pescati nello stagno di Cabras essiccate con sale marino. Le sue origini affondano nella storia antica, infatti era nota e diffusa in tutto il Mediterraneo già ai tempi dei fenici e poi dei romani. Il termine bottarga deriva dall’arabo bottarikh (uova di pesce essiccate). Oggi la lavorazione di questo prodotto avviene rigorosamente a mano seguendo metodi tradizionali ed è portata avanti dalle sapienti mani dei pescatori di Cabras, complici del delicato sistema lagunare che rappresenta l’habitat ideale dei muggini. Oggi la lavorazione e la commercializzazione di questo prezioso dono del mare è affidata al Nuovo Consorzio Pontis nato nel 1993 dall’unione di 11 cooperative di pescatori che operano nello stagno. Grazie al suo straordinario sapore, ricco di gusto e sapidità, è sufficiente utilizzare una piccola quantità di bottarga grattugiata per impreziosire gustosi primi piatti di pesce. Per i più golosi è possibile consumarla tagliata in fettine sottili accompagnata da un filo d’olio d’oliva.

Sa Merca

Altro piatto culinario tipico di Cabras è Sa Merca, o Mrecca, piatto semplice a base di muggine lessato in abbondante acqua salata e avvolto in un’erba spontanea della laguna che si chiama ziba, una varietà di salicornia.  Nella sua apparente semplicità e frugalità, questo piatto sprigiona un insieme di sapori straordinari dati dall’utilizzo di erbe, sale e spezie.

I vini:

Grazie alle sue particolare condizioni pedoclimatiche date dalla vicinanza al mare a dalla fertilità e abbondanza dei suoi suoli, la provincia del Sinis è caratterizzata da una fiorente produzione vitivinicola, votata alla qualità e all’eccellenza. In particolare il territorio è noto per la presenza di vitigni autoctoni della valle del Tirso che grazie ad una sapiente lavorazione producono vini unici e profumati. Tra questi, articolare risalto hanno i vitigni della Vernaccia e del Nieddera che più di tutti rappresentano l’unicità di questo straordinario territorio.

Per visite guidate e degustazioni suggeriamo le Aziende vinicole Contini e Atzori di Cabras.

La Costa di Cabras

L’Area Marina Protetta Penisola del Sinis e l’Isola di Mal di Ventre

Area Marina protetta Penisola del Sinis Isola di mal di ventre. Foto © Egidio Trainito

Area Marina protetta Penisola del Sinis Isola di mal di ventre. Foto © Egidio Trainito

L’Area Marina Protetta del Sinis – Isola di Mal di Ventre venne istituita nel 1997 al fine di salvaguardare il vasto tratto di costa che da San Giovanni di Sinis arriva fino al promontorio di Capo Mannu. Al largo della costa affiorano due piccole isole disabitate quasi completamente pianeggianti: l’isola di Mal di Ventre o Malu Entu, costituita da rocce prevalentemente granitiche e una vegetazione di macchia mediterranea bassa, vanta la presenza di piccoli mammiferi e rettili; e lo scoglio del Catalano o Su Cadelanu costituito da rocce prevalentemente basaltiche nere che la rendono visibile anche a distanza di molte miglia.

Un tuffo nel mare e uno nella Storia: San Giovanni di Sinis

San Giovanni è una piccola frazione del Comune di Cabras. San Giovanni si trova lungo la strada che conduce agli suggestivi scavi archeologici dell’antica città di Tharros di Capo San Marco.

Leggi il nostro itinerario nella penisola di San Giovanni, meglio conosciuta come Penisola del Sinis.

Un tempo approdo e rifugio di pescatori è oggi una delle località balneari più conosciute e visitate della zona grazie alla sua particolare posizione e alla ricchezza del suo patrimonio archeologico.

La spiaggia di San Giovanni si estende per circa 2 chilometri e il suo profilo caratterizzato da roccia di arenaria e basalto è coronato da una imponente torre di fortificazione spagnola intitolata a San Giovanni che sorveglia dal 1500 questo incantevole tratto di costa.

Armati di maschera e boccaglio è possibile immergersi nelle acque cristalline e poco profonde per ammirare i fondali, ricchi di pesci e vegetazione marina come la posidonia, polmone del mare.

Informazioni & consigli:

  • La zona è dotata di ampio parcheggio attrezzato anche per i camper.
  • Sono presenti inoltre bar e ristoranti in cui è possibile mangiare del buon pescato di giornata.

Un mare verde e un mare blu: L’Oasi di Seu

Uno dei luoghi più selvaggi e incontaminati di questo tratto di costa , vera e propria Oasi ambientale e naturalistica compresa nell’area marina protetta del Sinis .

L’ambiente dell’Oasi di Seu è caratterizzato dalla presenza dominante della vegetazione tipica della macchia mediterranea e dai suoi intensi profumi. In prossimità del mare troviamo falesie e dune di sabbia puntellate dal prezioso giglio di mare.

A ridosso del mare sorge la Torre del Sevo o Turr’e Seu coeva alle altre  torri costiere, venne eretta dalla Corona spagnola sul finire del Sedicesimo secolo.

La spiaggia adiacente all’oasi si presta agli appassionati di immersioni e snorkeling grazie alla ricchezza dei suoi fondali. Ciò che rende il luogo unico è la presenza di un antico relitto di una imbarcazione a vapore, in parte sommerso a circa cento metri dalla costa.

A fine giornata, l’Oasi di Seu regala al visitatore incantevoli tramonti e una vista mozzafiato. Sulla destra prosegue la fascia litoranea con le tre spiagge di quarzo, perle del Sinis.

Oasi di Seu: Informazioni & consigli:

per giungere al sito si segnala la presenza di strade sconnesse (assicurarsi bene dei percorsi prima di proseguire in automobile)

  • è possibile avventurarsi a piedi o in bicicletta sui sentieri sterrati per dei trekking semplici attraverso l’oasi naturalistica. È consigliabile farlo in primavera o in giornate non eccessivamente afose.
  • Si consiglia di munirsi di repellente per zanzare!

Le perle del Sinis: le spiagge di quarzo di Maimoni, Is Arutas e Mari Ermi

Foto-di-Elena-Giglia-spiaggia-sabbia-di-Is-arutas-su-Flickr-CC-BY-SA-2.0.jpg

Foto di Elena Giglia “particolare della sabbia nella spiaggia di is Arutas, Cabras” su Flickr-CC-BY-SA-2.0.

L’eterno lavorìo delle onde del mare e del vento hanno donato alle tre spiagge più conosciute del Sinis delle caratteristiche uniche. Oltre alle infinite gradazioni di blu e turchese delle loro acque e la possibilità di ammirare la bellezza dei suggestivi tramonti ad ovest, i finissimi granelli di quarzo colorato, rendono queste spiagge un luogo unico e prezioso. Il profumo della vegetazione mediterranea e la salsedine trasportata dal vento, unito ai riflessi del mare, restituiscono al visitatore un’esperienza sensoriale unica.

Maimoni, informazioni & consigli:

  • parcheggio 6€ tutto il giorno con macchinetta automatica (è possibile pagare con contanti o bancomat)
  • Presenza di bar a poca distanza dalla spiaggia
  • Assenza di stabilimenti balneari (si consiglia di munirsi di ombrellone e sdraio e crema solare per evitare le scottature (i granelli di quarzo tendono a riflettere i raggi solari)
  • Mare tranquillo e acque non subito profonde, adatte ai più piccoli e a chi non sa nuotare

Is Arutas  informazioni & consigli:

  • parcheggio: 5€ per 4 ore; 8E tutto il giorno. Presenza di colonnine automatiche, in alta stagione e in giornate di alta affluenza di visitatori potrebbero esserci delle file per pagare il parcheggio.
  • E’ presente un bar in prossimità alla spiaggia
  • La spiaggia è dotata di docce gratuite
  • È consigliabile munirsi di repellente per zanzare!

Mari Ermi, informazioni & consigli:

  • parcheggio: 2.50€ per 2 ore; 6E tutta la giornata. Possibilità di pagamento tramite contanti, bancomat e Google Pay
  • Presenza di bar a poca distanza dalla spiaggia
  • In caso di forte vento possibile dedicarsi ad attività come surf e kitesurf

Foto di Antonio Zedda, testi di Carla Falchi. Foto copertina © Egidio Trainito.

#VISITMARISTANIS

Cabras fa parte del sistema delle zone umido costiere Maristanis che include, tra gli stagni di rilevanza internazionale, oltre allo Stagno di Cabras, anche quello di Mistras e di Sali ‘e Porcus. Il Comune di Cabras è anche l’ente gestore dell’Area Marina Protetta della Penisola del Sinis – Isola Mal di Ventre  che comprende tutta la penisola di San Giovanni di Sinis nel Mar Vivo fino a Torr’e Seu, la piccola isola di  Mal di Ventre e lo Scoglio del Catalano.  Qui sono state svolte, grazie al progetto Maristanis e ai diversi partner coinvolti, diverse attività, dall’educazione ambientale, rilevazione qualità delle acque, censimento delle specie di uccelli protette e più a rischio, alla valorizzazione dei punti di interesse.
Servizi

Sezione in aggiornamento.

Accessibilità

Sezione in aggiornamento.

Lascia un Commento