La tradizione millenaria guarda al futuro
San Vero Milis, Centro d’Eccellenza dell’arte dell’intreccio in Sardegna, cerca un modello per rilanciare la tradizione e le sue radici nel futuro.
Giuliano Marongiu è un abile artigiano dell’Intreccio con oltre 80 anni di attività alle spalle. Ha iniziato piccolissimo alla tenera età di sei anni, quando si metteva a giocare con i giunchi dopo pranzo. Nel 2020 è stato uno dei protagonisti del progetto-mostra “Is Fainas”, coordinato dalla Fondazione MEDSEA, in collaborazione con il Comune di San Vero Milis, per contribuire alla tutela e al rilancio di questa antica arte attraverso la creazione di una linea moderna di manufatti di Giunco.
Per Giulio è stato come ritornare sui banchi di scuola, assieme ad altri 4 colleghi, riprendere in mano l’intreccio in un progetto così ambizioso è stata una sfida brillantemente superata, nonostante i suoi 90 anni!
“Ho imparato a sei anni. Quando i miei genitori andavano a dormire dopo pranzo, io mi mettevo a giocare con i giunchi.”
Giuliano Marongiu, artigiano dell’Intreccio di Is Fainas

Giuliano Marongiu, artigiano dell’intreccio di San Vero Milis | Progetto Maristanis Is Fainas
La lavorazione del Giunco
L’intreccio avviene con l’utilizzo di materiali vegetali naturali come giungo, séssini, la canna e l’olivastro che crescono spontaneamente in ambienti rurali e incontaminati come le nostre zone umide.
Qui sotto un dettaglio di lavorazione in giunco della base di un cestino sanverese, detto “crobedda”, tipicamente utilizzato per contenere frutta, dolci e piccoli alimenti.
I materiali vegetali utilizzati per questi manufatti sono tipici delle zone umide come il giunco, il cippero (séssini), la canna e l’olivastro .

Particolare della lavorazione dell’intreccio a San Vero Milis progetto Maristanis
L’arte dell’intreccio in Sardegna ha radici antichissime, si sviluppa nell’area del Golfo di Oristano sin dal neolitico. La lavorazione dell’intreccio coinvolgeva soprattutto le donne che hanno saputo tramandare fino ad oggi i segreti di generazione in generazione e, grazie all’attività dell’intreccio, hanno trovato la prima vera attività lavorativa remunerata. Negli anni ’50 e ’60, sotto la guida artistica di Eugenio Tavolara e Ubaldo Badas, quest’arte rifiorisce in nuove creazioni e produzioni, tese a superare le forme canoniche e i motivi decorativi abituali. San Vero Milis, nonostante sia stato un centro d’eccellenza di quest’arte, oggi conta un solo artigiano iscritto all’ambo professionale e il Comune sostiene ed incoraggia le nuove generazioni con diverse attività didattiche e laboratoriali.
Casa Ramsar di San Vero Milis: Museo dell’Intreccio

Casa Ramsar San Vero Milis Museo dell’Intreccio
L’antica arte dell’intreccio, le materie prime dello stagno e numerosi manufatti, alcuni dei quali molto antichi, sono oggi sutoditi a “Casa Ramsar” in Vico D’Eleonora D’Arborea a San Vero Milis nel Centro Visite del Comune. Aperta al pubblico il venerdì dalle 17.30 alle 19.30 e il mercoledì dalle 10 alle 12 (si consiglia di telefonare prima della visita), è l’unica Casa Ramsar in Sardegna, inaugurata nel Settembre 2019 all’interno del progetto collettivo Maristanis di valorizzazione e tutela delle zone umide dell’oristanese con il supporto della Fondazione MEDSEA e del comune di San Vero Milis.
Raccoglie l’identità culturale e naturale del territorio, attraverso i materiali palustri dello stagno di Sale ‘e Porcus esposti e i manufatti artigiani dell’intreccio.
Lo Stagno di Sale ‘e Porcus
Lo Stagno di Sale ‘e Porcus è situato tra i comuni di Riola Sardo e San Vero Milis e con i suoi 325 ettari di superficie, è lo stagno temporaneo più esteso della Sardegna. Nel 1982 è stato dichiarato “zona umida di importanza internazionale soprattutto come habitat degli uccelli acquatici”, ai sensi della Convenzione di Ramsar.

Stagno di Sale ‘e Porcus
Nei mesi estivi e autunnali, per l’assenza di pioggie e per l’evaporazione naturale, lo specchio d’acqua si trasforma in una immensa e arida distesa di sale.
La vegetazione è quella tipicamente alofila rappresentata da un esteso salicornieto. La presenza di specie di uccelli particolarmente tutelate come la gru europea, il gabbiano roseo, la volpoca, il pollo sultano viola, ne fa uno dei punti di osservazione più importanti.
Is Fainas, progetto di recupero dell’antica arte dell’Intreccio sanverese
Il progetto di recupero dell’antica arte dell’Intreccio di San Vero Milis Is Fainas, cordinato dalla Fondazione MEDSEA, in collaborazione con il Comune di San Vero Milis, nell’ambito dei progetti Maristanis di tutela e valorizzazione delle Zone Umide dell’Oristanese, si è sviluppato in quattro fasi, attraverso la:
- Valorizzazione e recupero dell’antica arte attraverso l’allestimento di Casa Ramsar Centro di Educazione Ambientale;
- Rilancio della collezione sanverese in mostre ed esposizioni a livello nazionale, con l’ausilio dell’Atèlier francese Luma;
- Studio e realizzazione di una nuova collezione dalle linee moderne, per studiare la domanda del mercato;
- Piantumazione del giunco in aree agricole buffer lungo le sponde dello stagno di Sale ‘e Porcus, in modo da regolamentare la raccolta tra gli artigiani;
Vedi il video che spiega il progetto di Is fainas:
Tutte le info su Is Fainas su isfainascoop.it