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Ci porta ogni settimana in viaggio nelle terre d’acqua dell’Oristanese con i suoi scatti verticali, Andrea Marongiu, classe ’85, oristanese DOC, residente a Siamaggiore, da sempre a stretto contatto con gli habitat e i paesaggi costieri delle zone umide nella costa centro occidentale della Sardegna. Tra costa, lagune, stagni e saline, dall’alto verso il basso con il suo drone, il suo è un lavoro di ricerca sulle mutazioni dei colori, sulle straordinarie geometrie, che si compongono e ricompongono di stagione in stagione, dall’alba al tramonto, davanti al suo schermo.

Come la celebre foto dei Cerchi affiorati in secca dal fondale della laguna di Mistras, firmati da madre natura, e prontemente immortalati. Una pratica comune dei fenicotteri alla ricerca del cibo: concentrici, perfetti, vengono creati dalle zampe dei  trampolieri alla ricerca di cibo. Una strabiliante testimonianza del comportamento alimentare di questi uccelli che popolano gli stagni e le lagune Maristanis: scavando questi cerchi i fenicotteri passano al setaccio la sabbia alla ricerca di alghe e piccoli molluschi di cui si nutrono.

I cerchi dei fenicotteri nella Laguna di Mistras, foto © Andrea Marongiu

I cerchi dei fenicotteri nella Laguna di Mistras, Sardegna | foto © Andrea Marongiu

I suoi scatti sulle zone umide, oltre ad aver attirato l’attenzione dei media e degli studiosi di scienze naturali per la foto testimonianza dei cerchi nella laguna di Mistras, hanno suscitato l’interesse del National Geographic e vinto alcuni premi, tra cui lo SkyPixel, sulla fotografia aerea, nella categoria “professional portrait”, posizionandosi nel podio al terzo posto della classifica mondiale.

Come hai iniziato questa passione della fotografia?

Andrea Marongiu Air Photografi, specializzato in fotografia aerea con drone e in stagni e lagune

Andrea Marongiu Air Photography, specializzato in fotografia aerea con drone e appassionato di zone umide

E’ una passione coltivata da circa dieci anni, quattro anni fa ho deciso di farne una professione (il sito di Andrea è www.andreamarongiuphoto.com). Mi occupo di fotografia a 360°, dagli interni, panorami, aziende, promozione turistica, comuni, e sono soprattutto specializzato nella fotografia aerea. Con i droni si arriva ad una visione “zenitale”, dall’alto al basso che consente di trovare particolari e paesaggi davvero inediti. Ed è questo ciò che amo fare di più: ricercare dettagli che catturano il mio occhio. Làddove qualcuno non ci vede niente, per me potrebbero esistere mondi paralleli…

Beh, certamente come le zone umide, dall’alto le tue foto sono quadri perfetti… un mondo ancora sconosciuto ai più.

Qualche anno fa fotografavo principalmente la costa, sono molto legato alla penisola del Sinis, è un luogo dove passeggio la sera e dove mi piacere recarmi per ricaricare le pile. Da quando ho iniziato a fotografare le zone umide devo dire però, che le preferisco alle spiagge, sono molto più interessanti.

Ma questi colori sembrano irreali…

La cosa straordinaria è proprio questa. Posso lavorare più o meno sulla saturazione, ma i colori in natura sono quelli.

Cosa ti colpisce soprattutto delle zone umide dell’Oristanese?

Il cambiamento perenne! Gli stessi identici posti di stagione in stagione, a seconda della luce, cambiano completamente colore e forma. Sto lavorando per raccontare queste metamorfosi.

Immagine dall’alto dello stagno di S’Ena Arrubia, Sardegna | Foto © Andrea Marongiu

Eppoi la dimensione silenziosa che mi consente di lavorare in tranquillità, nel contempo la grande ricchezza, l’avifauna, la diversità. Mi sto appassionando ai falchi pescatori.

I tuoi consigli sulla fotografia con drone in un territorio così sensibile senza disturbare gli uccelli, alcuni dei quali protetti e tutelati?

Innanzitutto non bisogna ricercare il primo piano con drone di un fenicottero perché ti devi attaccare. Si può riprendere da lontano, oppure da molto in alto e zoommare in postproduzione. Fotografare voli naturali di uccelli già in volo, mai forzare le situazioni. Il modo migliore per non disturbare gli uccelli è stargli lontano, aspettare il momento giusto e riprenderli a distanza. 

"The Rebirth" scatto di Andrea Marongiu che ha vinto il premio Skypixel

“The Rebirth” scatto di Andrea Marongiu che ha vinto il premio Skypixel nel 2018 | Foto © Andrea Marongiu

Sulla valorizzazione delle zone umide in chiave turistica?

Assolutamente sì, ma tenendo conto delle caratteristiche del sito e della tutela di flora e fauna, con azioni di sensibilizzazione. Sulla bici ad esempio, può sembrare il miglior modo di visitarle, in realtà non lo è, se non per alcuni tratti. Gli uccelli sono abituati alla macchina e non ci fanno nemmeno caso, ma bisogna restare in macchina e guardarli da lì, anche semplicemente uscire dalla macchina e chiudere lo sportello può spaventarli. Si possono fare bellissimi incontri, stando comodamente seduti e fermi in macchina. Il problema più grosso è anche quello dei cani che disturbano gli equilibri dell’avifauna.

Laguna di Mistras, pubblicata sul National Geographic - Foto © Andrea Marongiu

Tramonto nella Laguna di Mistras, pubblicata sul National Geographic 2018 – Foto © Andrea Marongiu

L’ideale, per la valorizzazione di questi luoghi, anche e soprattutto per i fotografi, sarebbe poter avere una rete di capanni, strutture di avvistamento di cui usufruire.

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